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 Ori precolombiani:
 I Quimbaya
Nella figura sopra, due splendide figure di
''cacicchi'' di stile quimbaya, fuse a cera persa. Quella a sinistra regge due recipienti da cui escono gli spilloni per estrarre la calce in essi contenuta, che era masticata con le foglie di coca (Berlino, Museum für Völkerkunde). Quella a destra, più raffinata, appartiene al tesoro portato in patria dagli Spagnoli (Madrid, Museo de América).
Lo stile dell'oreficeria dei Quimbaya è sicuramente il più famoso fra quelli colombiani, esso prende il nome da una tribù che trovava la sua collocazione in una piccola area situata fra il fiume Cauca ed i suoi affluenti orientali, il Micos e il Gauiaya, i componenti di questa tribù erno molto conosciuti e ritenuti straordinariamente esperti nell'orificeria, fatto che attirò l'interesse dei conquistadores spagnoli. Si estinsero nel primo periodo coloniale ma la loro oreficeria e il loro stile continuarono come tradizione lungo il fiume Cauca e nella cordigliera centrale ad est del Cauca. I loro ornamento d'oro suscitarono stupore anche nei conquistadores, e furono subito considerati fra i migliori oggetti in metallo nobile dell'America indigena. La raffinetezza degli ori Quinbaya si spiega dallo studio dalla conoscenza di tecniche di lavorazione, che i Quinbaya eseguono con una certa padronanza. Ma le loro opere sono realizzate per lo più col procedimento della cera persa. Per allargare i contorni degli oggetti veniva usata la tecnica del martellamento che aggiunta alla saldatura di più parti insieme riuscivano a rendere questi ornamenti legeri ed indossabili.